Su Radio Onda Rossa una trasmissione sulla Pas, sindrome (inventata) di alienazione genitoriale

Da Radio Onda Rossa: P.A.S. Sindrome da alienazione genitoriale

[“take it easy”, trasmissione di oggi su radio onda rossa, ascoltabile qui http://www.ondarossa.info/newstrasmissioni/pas-sindrome-da-alienazione-genitoriale o qui http://www.autistici.org/ondarossa/archivio/takeiteasy/takeiteasy101005.mp3 ]

La sindrome da alienazione genitoriale e’ diventata, nell’arco di pochi anni, uno dei dispositivi di controllo sociale attraverso i quali e’ possibile rimettere in discussione le forme di violenza famigliare perpetrate dai padri e l’affidamento dei/delle bambini/e. Proviamo a raccontarvi come una sindrome palesemente inventata e’ diventata un grimaldello nelle mani del familismo e di una societa’ sempre piu’ fascista e retrograda.

—>>>Leggi anche tutta la documentazione disponibile sul nostro blog alla categoria “Pas

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Prologo al libro “El Pretendido Síndrome de Alienación Parental”

Pubblichiamo la traduzione del prologo al libro “El Pretendido Síndrome de Alienación Parental” scritta da Miguel Lorente Acosta, uno dei maggiori specialisti sulla violenza di genere in ambito internazionale. Ha lavorato per anni con associazioni di donne con una analisi e un punto di vista femminista. E’ medico forense e professore associato di Medicina Legale nell’Università di Granada. Tra i suoi lavori le pubblicazioni di: la “Síndrome de agresión a la mujer” (Sindrome della aggressione alla donna), “Agresión a la mujer: maltrato, violencia y acoso”(Aggressione alla donna: maltrattamento, violenza e abuso), “Mi marido me pega lo normal” (Mio marito mi picchia il normale) o “El rompecabezas. Anatomía del maltratador” (Il rompicapo, Anatomia del maltrattante). Attualmente è l’incaricato del governo spagnolo per la violenza di genere.

Buona lettura

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Quando “SAP” sembrava un suono onomatopeico invece della parole che nasconde qualcosa di più di un nuovo significato con il quale presentare in maniera rinnovata e adattata alle circostanze attuali l’idea della perversità delle donne, Consuelo Barea e Sonia Vaccaro, come fossero metereologhe del tempo sociale, già stavano annunciando la tormenta che si avvicinava.

Una tormenta che a differenza di quelle che si creano in natura non si spostò da est a ovest, ma venne sospinta dai venti degli uragani dei movimenti contrari all’uguaglianza nati negli Stati Uniti, venti frutto di una mente inquieta come fu quella di Gardner, e che stavano guadagnando una intensità maggiore per il suo viaggio.
Tuttavia la tormenta non diminuì la sua forza quando toccò terra, al contrario. Fu a terra dove le voci di altri soffiarono a favore dei venti per aumentare la portata critica del suo messaggio e dove iniziò a scaricare con forza una pioggia acida che inquinò di proposte patriarcali, con l’intento di chiudere con il riferimento all’uguaglianza e provare a far sparire dalle donne l’immagine di “buone madri” e presentarle con questa tunica di perversità con la quale vestirono la Eva nuda del paradiso.

La “SAP” è un neo-mito, una costruzione specifica applicata ai conflitti che sorgono tra i figli, i padri e le madri durante la separazione, atto a spiegare gli eventi in maniera coerente con ciò che è stata la posizione storica del patriarcato e i ruoli attribuiti ad ognuno dei genitori.

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La Pas e la deriva sud-americana della nostra democrazia

Perfino Vanity Fair pubblica un servizio su padri separati con annesse imprecisioni, dati riferiti da un’unica fonte (i padri) e affermazioni opinabilissime circa una presunta malattia ampiamente rigettata dalla comunità scientifica internazionale e non solo. Quella che leggete sotto è una lettera che lo psichiatra Andrea Mazzeo ha inviato al direttore di Vanity Fair giusto a proposito della Pas.

– a lettere@vanityfair.it

Gentile Direttore,
Le scrivo in relazione al servizio sui figli di coppie separate, a pag 74 dell’ultimo numero della rivista.
In particolare intendo soffermarmi sulle notizie riportate a pié pagina dove si cita la cosiddetta “sindrome di alienazione parentale”.
Qui mi sembra che venga fatta della disinformazione.

Parlando dela situazione negli USA, dove questo concetto è nato, non si dice che ormai i Tribunali stantunitensi non ammettono più testimonianze su questa presunta sindrome. (http://www.ndaa.org/ncpca_update_v16_no7.html)

Parlando della situazione in Spagna si omette di dire che proprio di recente l’Associazione Neuropsichiatrica Spagnola si è duramente pronunciata contro questa presunta sindrome, definendola “castillo en el aire” (non credo occorra traduzione). (http://www.aen.es/docs/Pronunciamiento_SAP.pdf)

Sempre in Spagna è in commercio un libro dal titolo molto significativo: “El pretendido Síndrome de Alienación Parental – un instrumento che perpetúa el maltrato y la violencia”, di Sonia Vaccaro e Consuelo Barea (psicologhe, l’una in Spagna e l’altra in Argentina), Ed. Desclée Brouwer, che credo sia di imminente pubblicazione anche in Italia.

Circa il Brasile, la recente legge approvata parla solo di “comportamento di alienazione parentale” (ato de alienação parental) e non più di sindrome; è già un passo avanti per de-medicalizzare e de-psichiatrizzare il comportamento di alcuni minori quando i genitori si separano, anche se le raccomandazioni che provengono dagli USA suggeriscono di non usare nemmeno i termini di “bambino alienato” o di “alienazione parentale” perché rimandano agli stessi concetti.
(http://www.thelizlibrary.org/liz/bruch.pdf)

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Riguardo la presunta sindrome di alienazione genitoriale. Di Sonia Vaccaro

Pubblichiamo la traduzione, previo consenso dell’autrice, della relazione “Acerca del pretendido Síndrome de Alienación Parental“, della psicologa Sonia Vaccaro, in “La Boletina. Revista de la Asociación de Mujeres para la salud”, nº XXV, noviembre 2006.

Sonia Vaccaro è psicologa e clinica specializzata in violenza di genere. Lavora da più di venti anni sui temi relazionati alla violenza basata sul genere: nella prevenzione, assistenza alle vittime, formazione di professionisti e supervisione di casi clinici. In Argentina è stata membro del Gruppo di Indagine Interdisciplinare sulla violenza domestica della direzione nazionale di politica criminale. Attualmente vive e lavora in Spagna per la Commissione di Indagine sui maltrattamenti alle donne. Nel 2009 ha pubblicato insieme a Consuelo Barea il libro “El pretendido Síndrome de Alienación Parental. Un instrumento que perpetúa el maltrato y la violencia“.

Buona lettura

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Negli ultimi 3 o 4 anni, nei tribunali di alcune province dello stato spagnolo, ha cominciato ad apparire come elemento diagnostico in certe relazioni di psicologi e nelle basi di alcuni avvocati, una presunta sindrome che pretende dare valore a presunte manifestazioni o condotte, assegnandole un pseudo valore scientifico che già è stato confutato in altri paesi, in particolar modo in quello di origine della suddetta costruzione teorica: gli Stati Uniti. Ci riferiamo alla supposta Sindrome di Alienazione Genitoriale.

Però, a cosa ci riferiamo quando parliamo di Sindrome di Alienazione Genitoriale?

Nell’anno
1985 Richard Gardner, medico nordamericano, in qualità di perito forense e nell’ambito di una disputa di divorzio per l’affidamento dei figli, nomina per la prima volta una presunta sindrome che lui denomina “Sindrome di Alienazione Genitoriale” (Parental Alienation Syndrome, PAS nella sua sigla inglese). Continua a leggere

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Ddl 957 (a quelli che lo hanno scritto)

Da una nota dello psichiatra Andrea Mazzeo (Altri scritti dello stesso autore qui, qui, qui, qui, qui, qui e qui.). Buona lettura!

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Visto che ormai gli ingegneri si mettono a scrivere le leggi sui diritti delle famiglie, i pediatri danno numeri a noi psichiatri, i padri che non sanno fare i padri si mettono a fare i “mammi”, mi sono chiesto: e se un modesto psichiatra si mette a studiare da giurista cosa ne viene fuori? Tra l’altro sono pure geometra, che non è la stessa cosa di essere ingegnere, lo so; oltretutto ho dei parenti ingegneri, qualcosa da loro potrei pure averla imparata.

Ed allora ci provo; al massimo tirate la catena alla fine. Posso anche vantare, nel mio curriculum da giurista dilettante, la partecipazione ai lavori del progetto dell’On.le Burani di modifica della 180.

Cominciamo dall’inizio, perché le cose si cominciano sempre dall’inizio eh! non sia mai che qualcuno voglia cominciare a costruire una casa cominciando dal tetto.

Mi incuriosisce la lettera b dell’art. 1, con la quale l’ingegnere pretende di modificare il secondo comma dell’art. 1 della legge 54, ovvero l’art. 155 del Codice Civile (vedete che sto imparando? riesco già a non farmi capire).

“Salvo quanto stabilito dall’art. 155-bis” (qui si vede l’ingegneria, prima ancora di mettere le fondamenta uno si preoccupa di come verrà il piano terra; da geometra non ci sarei mai arrivato), si legge: “L’età dei figli (e altro) non rilevano ai fini del rispetto del diritto dei minori all’affidamento condiviso”.

Lasciamo perdere “l’altro”, mi preme soffermarmi su “L’età … non rileva”.

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