La Pas non esiste. Mai affido ai genitori violenti!

Alcune cose da leggere: l’articolo su panorama (Art Panorama.pdf) che parla di bambini sottratti alle mamme, la satira sugli otto punti della Pas, alcune [1] [2] [3] dimostrazioni pratiche della discriminazione di genere nella “Terapia della Minaccia” (Pas) e il post di mamme coraggio che copincolliamo sotto. Altro materiale in tema di leggi e sindromi inventate che discriminano le donne potete trovarlo alla categoria “Misoginie“. In particolare a proposito della Pas (o Sap), della sua inconsistenza scientifica e di come viene o verrebbe utilizzata potete leggere i seguenti post: [1] [2] [3] [4] [5] [6] [7] [8] [9] [10] [11] [12] [13] [14] [15] [16] [17] [18] [19] [20] [21] [22].

In sintesi: è molto bello che i padri vogliano occuparsi dei figli prima e dopo la separazione. E’ meno bello che i maschi violenti (ex mariti e padri) abbiano accesso alla vita dell’ex moglie e dei bambini dopo una separazione. La legge sull’affido condiviso e la Pas intervengono purtroppo soprattutto proprio in questo secondo caso. Decidono che i maschi violenti possono avere accesso a ex mogli e bambini e che anzi possono sottrarre i bambini alle madri anche se i bambini con quei padri non vogliono proprio stare. La teoria che viene svenduta nelle bancarelle di chi l’ha pensata è quella che tutte le donne inventerebbero di essere state vittime di violenza e che tutti i bambini, che hanno assistito o sono stati essi stessi vittime di violenze, siano stati influenzati dalle madri. I padri ovviamente non influenzano mai, perchè il padre è riconosciuto in senso universale come la persona più corretta esistente al mondo.

Noi che conosciamo la verità sappiamo invece che gli ex mariti/padri commettono delitti atroci nei confronti delle ex mogli e dei figli. Sappiamo che gli uomini violenti manipolano la realtà, negano le violenze inflitte e sfuggono sempre alle loro responsabilità. Conosciamo gli uomini violenti per quello che sono. Non potremmo mai essere d’accordo nell’affidare un bambino nelle mani di chi ha picchiato o ha tentato di uccidere sua madre. Non potremmo mai essere d’accordo nell’affidare un bambino nelle mani di chi ha abusato di lui.

Perciò è necessario ribadire, anche se sembrerebbe superfluo farlo, che i bambini non devono MAI essere affidati al genitore violento (firma la petizione) e che donne e bambini che subiscono violenze maschili devono essere SUBITO allontanati e protetti perchè sopravvivano alla furia vendicativa dei loro ex mariti/padri. Buona lettura!

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GLI OTTO SINTOMI DELLA PAS…(come portare madri e bambini a 8
PAS dalla …fossa)

Mi è stato da più parti richiesto di entrare nel dettaglio dei famosi
otto punti di cui parlava l’ormai defunto Richard
Gardner
, riguardo alla sintomatologia che secondo il suo
modestissimo, ma gettonatissimo parere, insorgeva esclusivamente nei
figli che subivano le separazioni ed i divorzi dei genitori.

A mio avviso la sua teoria della Pas, fortemente incastonata con gli
otto sintomi, nasceva più che dallo studio e dall’osservazione, da forti
interessi e da elucubrazioni fantasiose tristemente creative, che lo
portarono, come ho in altre parti già detto, ad ottenere fama e successo
in certi ambienti del sistema giudiziario americano.

Ma ecco in sintesi questi benedetti sintomi specificamente tipizzati.

Dunque, il genitore alienante (tranquillamente
pensate alla ‘madre’), secondo Gardner induce nei figli un tale astio,
un tale disprezzo nei confronti del genitore alienato
(leggete pure il ‘padre’), da provocare in loro un distacco dal vissuto
reale ed un lavaggio del cervello tali da scaturire in otto sintomi così
espressi:

1- campagna di denigrazione;
2-razionalizzazione debole dell’astio;
3-mancanza di ambivalenza;
4-fenomeno del pensatore indipendente;
5-appoggio incondizionato ed automatico al genitore alienante;
6-assenza di senso di colpa;
7-scenari persi a prestito;
8-estensione dell’ostilità alla famiglia allargata.

Ora credo sia il caso, di cercare di spiegare il più semplicemente
possibile a cosa si riferiscano.

Iniziamo dal primo sintomo: la campagna di denigrazione.
Con questa espressione Gardner si riferisce agli atteggiamenti di un
figlio che mima, scimmiotta il genitore alienato e ripete i messaggi
denigratori e di disprezzo, che impara dal genitore alienante.
Il genitore programmante in questo caso non mette in discussione il
fatto che il figlio si comporti malamente con l’altro genitore, anzi lo
favorisce.

Il secondo sintomo, la razionalizzazione debole dell’astio,
si riferisce al fatto che il figlio descrive il genitore rifiutato come
del tutto negativo, adducendo motivazioni illogiche e superficiali.

Il terzo sintomo, la mancanza di ambivalenza, fa
registrare nel figlio una tendenza ad atteggiamenti opposti, per cui il
genitore rifiutato viene descritto come una presenza assolutamente
negativa e, al contrario, l’altro genitore è vissuto come completamente
positivo.

Nel quarto sintomo, il fenomeno del pensatore dipendente,
il figlio afferma di essere assolutamente indipendente e non
condizionato nella sua campagna di denigrazione nei confronti di un
genitore, e di non subire alcuna influenza da parte dell’altro genitore.

Il quinto sintomo, invece, quello dell’appoggio automatico al
genitore alienante
fa riferimento al fatto che il bambino, in
qualunque conflitto si viene a trovare, prende posizione sempre e solo a
favore del genitore alienante.

Il sesto sintomo, l’assenza di colpa, chiarisce il
fatto che il figlio viva senza sentimenti di colpa, appunto, il suo
disprezzo verso il genitore alienato e si senta quindi autorizzato a
determinati comportamenti.

Il settimo sintomo, gli scenari presi a prestito,
mette in luce il fatto che il bambino, pur non conoscendo certi
argomenti e certe espressioni, a causa della sua giovane età,
stranamente le utilizzi.

Infine, l’ottavo sintomo, l’estensione dele ostilità alla
famiglia allargata
del genitore rifiutato, coinvolge
nel’alienazione tutto ciò che si riferisce alla sfera affettiva del
genitore alienato.

Tutta questa gamma sintomatologica, produrrebbe una sorta di lavaggio
del cervello, un lavaggio della coscienza affettiva, che il genitore
alienante indurrebbe attraverso tre atteggiamenti reiterati e ripetuti
di fronte al figlio:
-attraverso la denigrazione del genitore negativo con espressioni forti;
-attraverso la produzione di false accuse di trascuratezza;
-attraverso l’accusa di violenze o abusi sul figlio, anche sessuali.

Queste, quindi, le tecniche ideate dal genitore alienante per far sì
che il figlio si allontani per sempre dall’altro genitore, distruggendo
in lui tutti i sentimenti di affetto e considerazione ed iniettando il
veleno corrosivo della paura, della diffidenza e dell’odio senza
ritorno.

In pratica il genitore alienante, la madre, otterrebbe una sorta di
vendetta ed una sorta di potere che ridurrebbe al silenzio il genitore
alienato cioè il ‘povero’ padre.

Questo ipotetico atteggiamento rilevato da Gardner nelle madri contro
cui interveniva nei tribunali americani,
provocherebbe effetti talmente deleteri sul bambino, da condurlo a
divenire un soggetto patologico, con disagi psicologici notevoli, con
mancanza di rispetto nei confronti delle figure autorevoli in genere,
con paranoie, narcisismo e psicopatologie legate all’identità di genere.

Parliamo dunque di danni psicologici di non lieve entità…

Incredibile quello che possono fare di male oggi le madri!
I poveri figli sono in balia di donne mostruose, che tessono una
ragnatela fitta e avvolgente, con cui si adoperano a voler distruggere a
tutti i costi ciò che c’è da distruggere.

Per quale alto motivo?
Ma per vendetta naturalmente, per pura vendetta.
La vendetta è donna: un nuovo slogan!
Si a Gardner piacerebbe, ci scriverebbe su, se fosse vissuto ancora,
chissà che avrebbe inventato!

Ma vorrei commentare ancora gli otto sintomi.
Non c’è che dire, il bambino è accerchiato: non può fare una
mossa, non può parlare, non può gesticolare, né fare una tenera smorfia,
né permettersi chissà quali affermazioni, che tutto, e dico tutto,
verrà utilizzato contro di lui.
Anche ciò che non dirà.

Qualcuno penserà che stia esagerando.

Basta frequentare certi tribunali, in certe città, che ci si
renderà conto che ai bambini, tanti bambini, un salto nella Pas, non
gliela leva nessuno.

Basta leggere gli incidenti probatori…perchè,secondo voi vengono
letti con la dovuta attenzione da tutti gli addetti ai lavori?

Gli otto sintomi scavano una fossa, enorme, da cui il bambino non può
scampare.

E neanche la madre, invero si salverà: sarà valutata gravemente
deficiente sul piano genitoriale e si deciderà contro di lei per quanto
concerne l’affidamento del figlio.

Gli otto punti della Pas saranno applicati senza realmente
trovare prove sufficienti, senza una scientifica analisi del vissuto del
bambino…e soprattutto partendo da un preconcetto: il bambino di certo
non dice la verità, quando racconta di violenze, soprusi e quant’altro.

E a tutti i costi, poichè si deve dimostrare quest’ultima verità, a
tutti i costi si dovranno riscontrare questi benedetti otto punti, anche
se non se ne trova traccia precisa.
Anche se in genere la madre è una donna sofferente e stremata dalle
battaglie perpetrate nei suoi confronti e nei confronti del figlio.

Otto sintomi sono tanti…eppure in qualche modo ce la faranno
ad appiccicarli come un’etichetta, tutti belli allineati come soldatini
pronti alla rappresaglia. E non sarà facile, per gli avvocati difensori,
scrollarla di dosso.

Tempi duri per i bambini!
Tempi duri per le madri!

Tempi duri, perché se un bambino racconterà alla propria
madre le sue angosce, le sue paure, provocate da un genitore violento,
se parlerà di abusi, di vario genere, e se la madre deciderà, secondo
coscienza e responsabilità, di denunciare il padre, solo per tutelare la
sanità morale e fisica del suo bambino, lì inizieranno guai
inimmaginabili.

Cosa accadrà?

Quello che accade…

Il bambino, vittima, diverrà il carnefice inconsapevole per parte di
madre, sarà scrutato, psicanalizzato con gran velocità, al massimo pochi
incontri, al termine dei quali, saggi operatori dichiareranno che il
bambino non è in grado di intendere e di volere.
Pronunceranno la fatidica parola: PAS.

Manca quindi solo il salto nella fossa…e tutto è nascosto…
Tempi duri per donne e bambini…

Grazie Gardner, grazie per la tua pseudo-teoria che falla da tutte le
parti.

Una persona amica mi ha inviato la traduzione della Dichiarazione
dell’associazione spagnola del centro di neuropsichiatria AEN che, nel
marzo del 2010, quindi poco tempo fa, ha rimarcato con gran forza e
competenza la sua avversione contro l’uso clinico e legale della PAS.
Non male!

Iniziano a fermentare le tesi contro la PAS, la pseudo-teoria, così
macchiata di sangue innocente.

Ma questo sarà l’argomento di uno dei miei prossimi commenti…

Speriamo di chiuderla questa fossa, che mi rimembra le immagini
agghiaccianti degli autoritarismi del secolo scorso…

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