Avevamo tradotto e condiviso i 10 miti sull’affidamento e sulla violenza domestica e come contrastarli.
Qui trovate un post riassuntivo che parla di affido condiviso e Pas in Italia.
Dal sito della Leadership Council on child abuse & interpersonal violence, viene questo testo (che abbiamo tradotto) che parla in maniera chiara di “Violenza domestica per procura“. Di cosa si tratta lo dirà il testo stesso e, se conoscete l’inglese, i suoi tanti approfondimenti. Buona lettura!
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Perchè le strategie usate dai maltrattanti non sono PAS.
Visto che molte e molte donne maltrattate perdono la custodia dei figli in
favore dei partner violenti, alcune abbracciano erroneamente le teorie che
hanno sostenuto gli abusanti per ottenere l’affidamento. Le false accuse di
“alienazione genitoriale” sono spesso usate dai maltrattatori per ottenere
la custodia dei figli e difendersi contro le accuse di violenze.
Sfortunatamente alcune donne dopo aver subito anni di violenza domestica
hanno perso la custodia dei figli in favore di chi ha agito tale violenza.
In questi casi gli abusanti hanno attuato la minaccia
di attaccare le
ex partner dove esse sono più vulnerabili: allontanandole dai figli. Dopo la
separazione, gli abusanti continuano a condurre la loro campagna di
manipolazione e abuso tentando di convincere i figli che le loro madri non
li
amano. Cercando di trovare un modo di descrivere il comportamento dei loro
maltrattatori, alcune madri usano il temine “sindrome da alienazione
parentale” (legittimando così una falsa sindrome che non ha alcun riconoscimento nel mondo scientifico, ndb).
In realtà quello che queste donne descrivono riguardo agli ex-partner è
chiamato in modo migliore (meglio definito) “violenza domestica per
procura” – Domestic
Violence by Proxy – termine coniato da Alina Patterson, autrice di “Healt
and
Healing”. La violenza domestica per procura si riferisce ad una serie di
comportamenti che un genitore, precedentemente violento o intimidatorio
nella relazione, usa nei confronti dei figli come tramite quando
non ha
più accesso alla ex-partner. Chiamare questi comportamenti “alienazione
genitoriale” non è efficace per esprimere lo schema dei comportamenti
terroristici usati dagli abusanti.
Quando la sua vittima lo lascia, l’abusante spesso individua il rivendicare
i propri diritti legali per il controllo della relazione con i figli come il
miglior espediente da utilizzare per “offendere” (ferire) la sua ex-partner.
Ottenendo
autorità sui bambini, un uomo violento adesso ha uno strumento che gli
consente ancora di molestare, aggredire e abusare una ex-partner quando non
ha più un “accesso” (contatto) diretto con lei.
Inoltre, attraverso la sofferenza emozionale dei figli ed il forte legame
tra loro e la madre, lui ha la possibilità di ferire la sua vittima
prescelta -la madre- in un modo insostenibile.
La violenza domestica per procura include il coinvolgimento del bambino
nel fare false accuse sul comportamento della madre e include anche
l’abitudine a punire o danneggiare il bambino che non si adegua a queste
imposizioni. Chi perpetra la violenza domestica per procura può anche
creare documenti falsi per frodare il giudice, al fine di evitare che la
madre ottenga la custodia del bambino. Per gli autori di violenza domestica
per procura il fatto che il bambino sia figlio biologico di quella madre è
irrilevante. La principale motivazione dell’autore di queste azioni è
quella di ferire la sua ex, che il bambino sia danneggiato o meno dal
processo per lui è irrilevante.
Questo è molto diverso dalla sindrome di alienazione parentale per come
l’ha descritta il defunto gardner. Gardner ha descritto la Pas come un
processo attraverso il quale un bambino si allineerebbe con un genitore
preferito per proteggersi dal conflitto del divorzio. La pas è
concettualizzata come un processo di identificazione psicologica con un
genitore che, secondo la teoria, incoraggerebbe questa identificazione a
scapito dell’altro genitore.
La Pas indurrebbe i genitori, secondo gardner, ad essere spesso
inconsapevoli di quello che stanno facendo per favorire quel processo di
identificazione. Al contrario gli autori della violenza domestica per
procura sono molto consapevoli di ciò che stanno facendo. Controllo, azione
coercitiva, atti illegali spesso commessi da persone in posizione abusiva e
di controllo, di solito uomini, non rappresentano azioni inconsapevoli, e
non sono commesse per favorire una identificazione con un genitore. Gli
atti criminali, fraudolenti, coercitivi, sono visibili ed evidenti. Questi
comportamenti incoraggiano la pretesa di “rispetto” attraverso le minacce e
la paura. I comportamenti usati nella violenza domestica per procura sono
intenzionali e spesso illegali. Questi comportamenti sono: percosse
(aggressioni), distruzione di proprietà, il confinamento dei bambini in
camera per evitare che chiamino i genitori, falsificazione di documenti,
insieme ad altri simili e palesi comportamenti.
L’aspetto più pericoloso della teoria di gardner è che il comportamento
alienante dei genitori è teorizzato così sottilmente da non essere
osservabile. In altre parole, i comportamenti che si dovrebbero determinare
in caso di alienazione si presume che stiano accadendo senza avere la prova
che tanto sia realmente accaduto. Come hanno scoperto molte donne, questo
fa delle accuse di “alienazione” una cosa dalla quale è impossibile
difendersi.
Mentre le teorie di gardner hanno dimostrato essere troppo generiche e non
supportate da una attenta ricerca, i comportamenti osservati nella violenza
domestica per procura possono essere facilmente osservati. I comportamenti
coinvolti nella violenza domestica per procura sono deliberati e
pianificati, molti sono illegali, e se al bambino viene data la libertà di
parlare, lui potrà descriverli in dettaglio.
Se il punto di vista del bambino era precedentemente favorevole al
genitore vittimizzato, quando egli sarà esposto a tattiche come queste nel
corso del tempo, allora sarà più probabile che sia coinvolto in una forma
di sindrome di stoccolma, o attaccamento traumatico per l’autore delle
violenze domestiche per procura, piuttosto che l’allineamento con un
genitore e la reazione negativa rispetto all’altro che gardner descriveva
come “alienazione”.
Un recente e comprensibile testo sulla Pas e il suo utilizzo nel
sistema giudiziario, scritto da Jennifer Hoult, può essere scaricato qui.
Per ulteriori informazioni:
– Are Protective
Parents Losing Custody to Alleged Abusers? Evidence shows
that women who raise concerns about family violence during custody
litigation run the risk of losing their children.
– Stopfamilyviolence.org:
The people’s voice for family peace. Stop Family Violence is a national
grassroots organization with a mission to organize and amplify our
nation’s collective voice against family violence.
– CA3
-Children Against Court Appointed Child Abuse
High-conflict divorce or stalking by way
of family court? Massachusetts Family Law Journal, 2004.
– http://www.mincava.umn.edu/reports/linda.asp
Hoult, Jennifer. (Spring 2006). The
Evidentiary Admissibility of Parental Alienation Syndrome: Science, Law,
and Policy, Children’s Legal Rights Journal, 26(1) pp. 1-61. (download PDF)