Normalmente nelle ultime fasi di governo vengono approvati i peggiori provvedimenti. Si fanno decreti d’urgenza, si iniziano discussioni parlamentari in assenza del parlamento, si fanno passare in sordina cose che altrimenti richiederebbero una discussione assai lunga.
Vi abbiamo già parlato innumerevoli volte dei padri separati e dei loro progetti di riforma per ottenere privilegi, per discriminare le donne, le loro ex mogli in particolare, e per usare la questione dell’affidamento come pretesto per legittimare una falsa sindrome utile a difendere uomini che sono stati violenti con le loro mogli o con i loro bambini.
Non si tratta solo di questo. Nelle loro proposte di legge, firmate dai politici che li appoggiano, si legge chiaramente che le ex mogli non potranno usufruire dell’assegnazione della casa se avranno la malaugurata idea di rifarsi una vita con un altro uomo. Non potranno trasferirsi in un’altra città se la precarietà e le esigenze lavorative lo richiederanno. In pratica non potranno fare niente se non restare legate a doppio filo agli ex mariti che potranno controllarle, molestarle con l’alibi della “genitorialità”.
Cosa c’entra la genitorialità con la casa o con il luogo in cui una donna vive e lavora? Chiedetelo ai padri separati, abbiate cura anche di chiedere cosa ne pensano delle denunce per stalking e in generale se hanno più o meno accettato la separazione o se hanno ancora voglia di punire l’ex moglie in tutti i modi possibili.
L’altra cosa che emerge dalle proposte di legge è appunto un articolo fotocopia. Si stabilisce per legge l’esistenza di una falsa sindrome non riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale e inventata da un tale Gardner che indicava la pedofilia come espressione naturale della sessualità e guadagnava tariffe altissime in consulenze a favore di imputati di processi per pedofilia.
La Pas praticamente dice che se un bambino abusato chiede aiuto a sua madre e la mamma denuncia il padre abusante, quest’ultimo può dire che è tutta una invenzione della mamma che vorrebbe allontanare il figlio da lui. Lo stesso vale nel caso in cui la donna ha subito violenze dal marito e la sua denuncia indica che quell’uomo non potrebbe in alcun modo restare a contatto con ex moglie e figli perchè la sua influenza sarebbe nefasta e la sua vicinanza metterebbe a rischio l’incolumità della famiglia.
Secondo le proposte di legge dei padri separati un giudice dovrebbe sempre affidare i figli ai padri anche quando sono stati denunciati per abusi e violenze. Anzi, secondo la Pas, giudicata da tantissime prestigiose firme del mondo scientifico e giuridico internazionale come pericolosa per donne e bambini, in quel caso la madre corre il rischio di essere sottoposta alla terapia della minaccia. Vale a dire che se non acconsente all’affido e dunque ad avere a che fare con un uomo violento o peggio ad affidare il bambino ad un padre pedofilo, il giudice potrebbe togliergli il figlio e affidarlo in via esclusiva proprio al padre abusante.
Questo è già accaduto negli Stati Uniti dove queste leggi sono state tenute a battesimo alla fine degli anni ottanta e dove i figli sottratti alle madri e affidati agli abusanti sono ora cresciuti e sono diventati parte del network Bambini Coraggiosi che testimonia, con parole durissime, quanto il sistema degli affidi sia atrocemente schierato dalla parte dei carnefici e lontanissimo dalle vittime.
Le proposte italiane parlano anche di un’altra cosa che sta molto a cuore ai padri separati, ovvero dell’istituzione obbligatoria della figura del mediatore familiare. Si tratta di un business, centri privati che esigono finanziamenti pubblici, così come è possibile vedere dai numerosi disegni di legge avanzati in favore dei padri separati che vanno tutti nella stessa direzione.
Di quanto ci costano e chi appoggia i padri separati abbiamo parlato QUI e QUI.
I progetti presentati giusto in questi giorni, mentre si immagina che tutti quanti siamo distratti, parlano ancora della istituzione della figura professionale del mediatore familiare (proposta da Vitale D’Ippolito), una modifica di un articolo in materia di nascita motivato dalla discriminazione contro le donne che in realtà non vediamo (Riporto l’art.1 -aggiornato al 31 agosto 2009-non si capisce proprio dove sia la discriminazione delle donne! – Art. 1 – 1. È cittadino per nascita: a) il figlio di padre o di madre cittadini; b) chi è nato nel territorio della Repubblica se entrambi i genitori sono ignoti o apolidi, ovvero se il figlio non segue la cittadinanza dei genitori secondo la legge dello Stato al quale questi appartengono. 2. È considerato cittadino per nascita il figlio di ignoti trovato nel territorio della Repubblica, se non venga provato il possesso di altra cittadinanza.).
La proposta è di Casini (Udc) e non potendo leggere il testo temiamo che in qualche modo salti fuori l’attribuzione di cittadino al concepimento invece che alla nascita. Staremo a vedere.
Dulcis in fundo ecco l’ennesimo disegno di legge sull’affido condiviso, con tanto di legittimazione della Pas e con tanto di premesse misogine che sono esattamente identiche a qualunque altra premessa misogina espressa da proposte simili. In più si coinvolgono i bambini nelle diatribe processuali dei genitori con obbligo di interrogatorio videofilmato, come fossero loro gli imputati della faccenda. In tutto ciò mai una volta è scritto che le donne e i bambini vittime di violenza devono essere tutelati. La senatrice radicale del pd donatella poretti dovrà pur spiegare come mai lei, assieme alla parlamentare rita bernardini già impegnata nella causa prima di lei, assieme alla radio radicale da tanto impegnata a dare spazio a falsabusisti di ogni tipo, è così apertamente ostile alle donne a tal punto da consegnarle obbligatoriamente ad un mediatore familiare, anche privato, invece che ad un consultorio familiare pubblico o ad un centro antiviolenza nel caso in cui ne abbia bisogno.
Davvero non ci spieghiamo come mai una donna possa essere così incline a usare i voti ottenuti nel Pd per declinare misoginia e sottoporre le donne a vincoli e restrizioni che le obbligheranno a restare accanto agli uomini dai quali in realtà vorrebbero separarsi.
Mai una volta la Poretti cita l’altissimo numero di denunce per stalking spesso proprio a carico degli ex. Mai vengono citati i tantissimi delitti che vedono le donne, ex mogli, uccise da ex mariti che non pensano ad altro che a una vendetta. Mai vengono citati i tantissimi casi in cui i bambini sono sottoposti a violenza da parte dei padri, ad abusi inenarrabili, e a pressioni indicibili quando essi sono costretti ad assistere alle violenze subite dalla madre per mano del loro padre.
Di tutto ciò, sul piano legislativo, nella proposta di cui parliamo, la senatrice sembra non volersi occupare e perciò la riteniamo a tutti gli effetti schierata con una lobby misogina che impoverisce culturalmente il paese e che vuole riformare il diritto di famiglia per riportarlo agli anni precedenti a quelli del 1975.
Ci fa specie che proprio una radicale, che dovrebbe quantomeno avere memoria del fatto che il divorzio ha segnato l’inizio di un nuovo liberatorio corso per le donne, si impegni in una tale direzione ma prendiamo atto del fatto che l’area radicale è diventata tutt’altro che laica.
Si è invece schierata a favore della parte più reazionaria del paese, in accordo a leghisti, piddiellini e cattolici integralisti ex comunione e liberazione sparpagliati qui e là.
Dopo Capezzone quanti altri della stessa area cercheranno candidature nel centro destra?
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