Normalmente nelle ultime fasi di governo vengono approvati i peggiori provvedimenti. Si fanno decreti d’urgenza, si iniziano discussioni parlamentari in assenza del parlamento, si fanno passare in sordina cose che altrimenti richiederebbero una discussione assai lunga.
Vi abbiamo già parlato innumerevoli volte dei padri separati e dei loro progetti di riforma per ottenere privilegi, per discriminare le donne, le loro ex mogli in particolare, e per usare la questione dell’affidamento come pretesto per legittimare una falsa sindrome utile a difendere uomini che sono stati violenti con le loro mogli o con i loro bambini.
Non si tratta solo di questo. Nelle loro proposte di legge, firmate dai politici che li appoggiano, si legge chiaramente che le ex mogli non potranno usufruire dell’assegnazione della casa se avranno la malaugurata idea di rifarsi una vita con un altro uomo. Non potranno trasferirsi in un’altra città se la precarietà e le esigenze lavorative lo richiederanno. In pratica non potranno fare niente se non restare legate a doppio filo agli ex mariti che potranno controllarle, molestarle con l’alibi della “genitorialità”.